STORIA

 

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L’Istituto Emmanuel Mounier nasce con l’intento di approfondire le tematiche legate al personalismo e in particolare a quello comunitario espresso da Emmanuel Mounier. Egli nasce a Grenoble il 1° aprile 1905 da una famiglia della media borghesia. Suo padre, Paul, era farmacista. Dopo aver compiuto gli studi regolari, si iscrive alla facoltà di “Scienze”, più per volere del padre che per convinzione propria. I suoi studi in questo campo, però, non avranno seguito perché abbandonerà presto questa facoltà per iscriversi a quella di “Filosofia”. In tale facoltà insegnava Jacques Chevalier, il quale influenzerà il giovane Mounier, che da parte sua porterà sempre un grande rispetto per quest’uomo, anche al di là delle scelte che in seguito li vedranno su sponde opposte. Mounier fa parte, in questo periodo, sia dell’A.C.J.F. che della “S. Vincenzo de’ Paoli”, avendo avuto in casa, una salda educazione cattolica.

In questi anni, intanto, il rapporto Chiesa-Stato non è tra i più amichevoli: fin dalla nascita della III Repubblica, il Parlamento, che contava una maggioranza di deputati del partito radicale, era sceso in lotta nei riguardi delle associazioni religiose riuscendo a varare, il 9 dicembre 1905, una legge che prevedeva una regolamentazione dei rapporti fra Stato e Chiesa, affermando altresì nell’art. 2 che la Repubblica non riconosceva né finanziava alcun culto. Sempre in questo periodo, una delle conseguenze che tale legge provocherà, sarà quella della rottura dei rapporti diplomatici tra Francia e S. Sede, rapporti che verranno auspicati e ripresi dalla Camera del Blocco Nazionale nel 1914.  Uno sviluppo dello spiritualismo francese è rappresentato dal suo personalismo, nel quale confluiscono anche ampiamente  temi dell’esistenzialismo teistico cristiano.

Mounier fu, oltrechè filosofo, pubblicista e uomo politico: nel 1932 fondò la rivista cattolica “Esprit”, che rimase termine di riferimento essenziale per i cattolici di sinistra, non solo francesi. Strenuo avversario del fascismo e vicino al Fronte popolare, durante la guerra di Spagna Mounier si schierò a favore del governo repubblicano, pur denunciando i rischi del totalitarismo comunista e le atrocità della guerra civile. Durante la seconda guerra mondiale partecipò attivamente alla resistenza, fu imprigionato dai Tedeschi per alcuni mesi e successivamente visse in clandestinità fino alla Liberazione. Oltre al “ Manifesto al servizio del personalismo ” (1936), le sue opere fondamentali sono “ Rivoluzione personalistica e comunitaria ” (1936), “ Che cos’è il personalismo? ” (1946), “ Trattato del carattere ” (1946), “ Il personalismo ” (1949). Lo sfondo storico in cui si sviluppa la riflessione filosofica di Mounier è la grande crisi economica conseguente al crollo della Borsa di Wall Street del 1929: in questa situazione di generale arretramento dell’economia, il filosofo francese si propone di indicare una “ terza forza ” , che si contrapponga sia all’individualismo liberistico sia al totalitarismo stalinista.

La nuova strada viene ricercata in una filosofia che concepisca l’uomo né come semplice individuo, atomo tra altri atomi e privo di sostanziali relazioni con essi, né come momento di una totalità socio-economica che fagocita la sua specificità. L’individuo deve essere invece concepito come persona , cioè come uno “spirito” che, se da un lato, in quanto tale, è assolutamente unico e specifico, dall’altro è costituzionalmente aperto alle altre persone in una relazione che fa parte dello sviluppo e del carattere della persona stessa. I caratteri della persona sono i seguenti: in quanto spirito, essa è primariamente unarealtà inoggettivabile (in ciò risulta evidente l’influenza di Marcel) che si esprime in una creatività assolutamente libera e in uno slancio verso la trascendenza, intesa sia come apertura verso Dio sia come comunione con le altre persone. Ma la persona, malgrado l’inoggettivabilità che deriva dalla sua spiritualità, non è qualcosa di astratto e di sganciato dal mondo materiale: al contrario, essa è incarnata nella realtà corporea e storica e può esplicare se stessa solamente attraverso un’attività pratica concreta. Infine (e qui ci troviamo di nuovo di fronte alla tematica della trascendenza, diretta però alla realtà sociale) il personalismo è essenzialmente comunitario , in quanto la piena realizzazione della persona si ha non nell’individuo, ma nella “persona collettiva” o “persona personale”. Quest’ultima rappresenta l’ideale cui ogni uomo deve aspirare, il “ polo profetico ” verso cui deve incessantemente tendere il “ polo politico ” rappresentato dall’azione della singola persona.

La persona, dunque, non è qualcosa di dato e concluso, ma piuttosto un ideale e un compito che l’uomo deve gradualmente realizzare. Il personalismo, che in Francia aveva già trovato espressione nell’ultima fase del pensiero di Renouvier, è rappresentato anche in America (specialmente da un gruppo di pensatori che si raccolgono attorno alla rivista “The Personalist”), in Germania (come componente nel pensiero di Max Scheler e di Martin Buber), nonché in Italia, soprattutto nell’opera del piemontese Luigi Pareyson, che lo congiunge ad una spiccata ispirazione esistenzialistica.

FR 

E. Mounier, philosophe français (Grenoble 1905 – Châtenay-Malabry 1950). Son aspiration à la justice et sa foi chrétienne sont à l’origine du personnalisme. Fondateur de la revue Esprit, il a écrit notamment Révolution personnaliste et communautaire (1935) et Traité du caractère (1948). Dans la revue Esprit, dont il était le fondateur, et dans ses livres (le Personnalisme, 1949), il défendit une philosophie d’inspiration chrétienne, reposant sur l’affirmation de la personne au cœur de l’existence, et refusant le spiritualisme dualiste et l’individualisme au profit des notions d’engagement temporel et de communauté (Révolution personnaliste et communautaire, 1935; Traité du caractère,1948).

ESP 

El Instituto Emmanuel Mounier es una organización social, política y cultural, nacida  por iniciativa de un grupo de personalistas. Surge con la intención de crear un ámbito de encuentro entre trabajadores, intelectuales, profesionales y gentes activas en general, con una memoria histórica y un deseo común transformador.

Pretendemos rememorar, mediante la reflexión, el compromiso y la acción militante, el legado de los hombres y mujeres que, a través de la historia, han luchado por una sociedad más libre, justa, fraterna y autogestionaria.

Somos solidarios con las personas y los pueblos del Sur, denunciando las causas que provocan el abismo de la desigualdad y la injusticia en nuestro mundo, y modificando nuestras actitudes posesivas y nuestra forma de vida, con la certeza de avanzar hacia una sociedad personalista y comunitaria.

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  1. Ogni Uomo ha il compito di realizzare, concretizzare la Sua Persona e il Suo Significato nell’Universo delle Persone. Seranti

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