Quando parliamo di corporeità viene naturale pensare al concetto stesso di persona,alle sue declinazioni,al suo valore creaturale,ma anche al risvolto politico che tale concetto può avere in una società postglobalizzata,in un codice genetico della modernità. Tale assunto ci porta a pensare o per meglio di a ripensare il concetto fondamentale che è alla base delle nostre società,vale a dire il concetto di libertà!
L’analisi di tale concetto potrebbe anche essere fatta coincidere con il delinearsi delle vicende che questo concetto ha conosciuto nel conflitto delle grandi ideologie moderne. Da un punto di vista analitico definitorio si possono tracciare alcune considerazioni di base ed in primo luogo,il concetto di libertà politica non coincide con quello di libertà in senso metafisico:forse pottremmo asserire che il concetto di libertà politica presuppone anche il concetto molto complesso per la verità di libertà in senso metafisico,come possibilità di determinarsi autonomamente a compiere una libera azione,ma pure i due concetti devono essere distinti Il concetto di libertà politica riguarda infatti il modo in cui l’uomo è libero nell’ordine sociale ed il problema del concetto politico di libertà e quindi quello di cosa significhi essere liberi nel momento in cui si agisce nel contesto dei rapporti di interazione con gli altri uomini,normati da leggi giuridiche,morali,da costumi e tali da imporre all’azione di ciascuno diversi tipi di vincoli.
Dal principio etico che prescrive il rispetto di tutte le persone,con i loro bisogni,pretese sensibilità e interessi,ne consegue anche la giustificazione di un ordine giudico-polittico che garantisca l’eguaglianza dei diritti,ovvero l’eguale libertà e dignità di tutte le persone,non solo come mero principio morale,ma come norma di cui si impone,anche coattivamente,il rispetto. Il principio etico in forza del quale le esigenze di tutte le persone hanno diritto a pari considerazione e rispetto,deve perciò costituire il filo conduttore per individuare le linee di fondo di un ordine giuridico legittimo.La COMUNITà POLITICA CONFERISCE AGLI INDIVIDUI DEI DIRITTI IL CUI FINE è QUELLO DI ASSICURARE AD ESSI EGUALE LIBERTà E DIGNITà,MA RESTA IN OGNI CASO UNA COMUNITà REALE DI INDIVIDUI CHE POSSONO AVERE UN SENSO DI GIUSTIZIA MA POSSONO ANCHE ESSERE DECISAMENTE AUTOINTERESSATI ED EGOISTI,che sono portatori di dotazioni naturali e sociali per tanti aspetti ineguali e che possono servirsi dei loro diritti fondamentalmente per scopi di autoaffermazione,perciò la comunità politica non attuerà mai compiutamente quell’ideale di eguale rispetto per tutte le persone che pure deve ispiraRE GLI ISTITUTI FONDAMENTALI ED AL QUALE essa si deve sempre commisurare come ad una promessa pur sempre inevasa. I Diritti di liberta individuale costituiscono la garanzia di base perché ognuno sia non solo tutelato nella sicurezza e nella persona,ma possa sviluppare,attraverso la libera scelta dei suoi modi di vita,la sua ricerca del proprio bene e possa far valere liberamente le proprie istanze ed i propri punti di vista:essi tutelano l’insopprimibile esigenza dell’individuo piu che mai sentita nella tarda modernita,di disporre di uno spazio di scelte squisitamente personali,di cui egli soltanto si assume la responsabilita. . I diritti democratici assicurano che gli interessi i valori,le esigenze di ognuno concorrano,attraverso il dibattito pubblico e le appropriate procedure di rappresentanza e deliberazione.alla formazione del quadro giuridico. I diritti sociali hanno la finalita di assicurare a ciascuno le condizioni per il più ampio possibile sviluppo della sua personalita umana ovvero dei suoi funzionamenti e delle sue capacitazioni. Attingiamo un attimo a quel complesso lavoro che Emmanuel Mounier da alle stampe e che tanto a suo tempo fece discutere:”Il Trattato sul carattere”,che il filosofo personalista francese comincio ad elaborare gia nel lontano 1942 per proporre,di fronte al processo di frammentazione dell’uomo,portato avanti dalle varie scienze,l’esigenza di ricondurre ad unita i vari discorsi sull’uomo sulla base della centralita della persona umana. Nel capitolo “Le provocazioni
dell’ambiente corporeo,Mounier ricorda che:”…La personalita nascente si esprime col gesto prima ancora dell’esprimersi con la parola e prima ancora di prendere coscienza di se.
Qualunque sia il punto di vista del suo sviluppo,non c’è uno dei pensieri del bambino che non accompagni l’abbozzo di un atteggiamento del corpo e di un gesto della mimica da cui derivano una specie di solidita nello spazio e un esistenza sociale”p.253.Nel naturale indirizzo della ragione e della volonta al bene risiede la cosiddetta “legge morale naturale”,che non è niente di diverso dall’agire e dal vivere secondo la bnta insita nella natura umana affinchè questa si perfezioni,sotto la guida della ragione nella superiorita sulla parte irrazionale e corporale dell’uomo.
Riprendiamo ancora alcune riflessioni di Mounier:”…Rinunciamo all’assurda pretesa di voler far coabitare,per spiegare gli alti e bassi dell’uomo,un caattere empirico ed uno intelligibile che mettano in concorrenza i loro effetti:è l’uomo intero,spirituale e carnale,che nella vita personale trascende i fenoeni particolari,espressione della solidarieta psicorganica,è l’uomo intero,spirituale e carnale che all’altra estremita di se stesso pone le radici nella forza vitale,prolungamento della vita animale.Secondo il filosofo francese l’unita psico organica dell’uomo deve sconvolgere tutte le concezioni…ed in questo senso egli parla di Rivoluzione comunitaria e personalistica!…,perché il concetto di vitale ma anche di vissuto non sono ancora oggi concetti chiari almeno nel senso cartesiano della parola giacche essi appartengono al vocabolario appena abbozzato del composto umano.Il vitale e il vissuto delineano il campo e il tipo di esperienza dove psichico e biologico sono confusi nell unita del composto umano. Aggiunge Mounier:…”cerchiamo di disfarci del pregiudizio che tutto cio che è dell’anima è profondo e divino mentre tutto cio che è del coro sia profano e bestiale!” Per lui il corpo è il miglior mezzo che ci dia,pur velandola ,la conoscenza dello spirito. Queste affermazioni,credo attuali,ci aiutano a capire come il corpo sia il principale aiuto della ma affermazione nel mondo e non sul mondo! E qui emerge la stretta correlazione tra la visione mounieriana della corporeita e il problema del ruolo sociale dell’appartenenza politica dell’uomo nel mondo,la stretta correlazione dell’esserci fisico al diritto dell’appartenenza
Una delle caratteristiche dello stato costituzionale e costituita dalla progressiva inclusione del cosiddetto “welfare state” nella sua struttura operativa e non è solo un elemento empirico ma ormai un aspetto imprescindibile di cio che oggi definiamo “progresso”.
Da cio si evince che lo stato è chiamato a offrire garanzie perché tutti e ciascuno i componenti del consesso sociale siano protetti dalle garanzie che il moderno modo di intendere la politIca deve offrire ovvero la salute,l’istruzione,la tutela delle differenze; questo è il fondamento dii ogni criterio di “benessere” e sovente si discute se si tratta di un diritto o di un beneficio solo dei membri di una comunita politica,legati fra loro da un rapporto di “cittadinanza” o se si tratta di un diritto imprescindibile che va accordato a tutti gli uomini indipendentemente da una appartenenza allo stato che è chiamato ad erogare i servizi che questo benessere richiede.
Si tratta di una questione che negli ultimi tempi ha animato il dibattito politico relativamente alla questione del diritto alla propria realta corporale e di conseguenza alla libera scelta sessuale e se essa rientra nell’esercizio della democrazia e abbia un radicamento etico nella vita politica. Quale fondamento assiologico allora fornire alla vita associata e cosa si intende per comunità politica se si tratta di scelte individuali legate alla libera volonta di ciascuno e non a un comune sentire? Va ricordato che per radicare
meglio il concetto di “partecipazione democratica” occorre comprendere se,nel caso dello stato,ci si trovi di fronte ad una specifica organizzazione comunitaria e quale sia il suo carattere distintivo specifico attraverso il quale gli individui assumono reciprocamente il ruolo di “oggetto” pur vivendo insieme in una comunità.
Si puo allora intendere la società come una variante razionale della comunità,perché le forme di essa si costituiscono e quelle della società sono viceversa prodotte
Va ricordato anche in relazione all’emergenza delle nuove identità sessuali,che gli stati possono fondarsi sia su basi comunitarie che societarie ed occorre vigilare ancora se gli individui passano nello stato senza entrare nella relazione reciproca,indagando spercificità della comunità statale,ovvero la comunità degli individui che vivono nello stato,in confronto alle altre comunità e procedendo in questa considerazione
Occorre anche vedere il rapporto tra le formazioni sociali sovraordinate,coordinate e subordinate
Le comunità infatti si dividono per:
1) Numero di individui modo in cui sono ancorate negli individui che le costituiscono
2) Per il rapporto nel quale si trovano nelle altre comunità ad esse coordinate,subordinatekjbv 78 o sovraordinate
3) Su questo crinale si trova la comunità statale dove esiste un limite per il condizionamento attraverso le altre comunità,che non puo essere superato se deve essere mantenuto il carattere proprio dello stato e di conseguenza lo stato deve essere in un certo modo “padrone”di se stesso e le forme di vita non devono essere determinate da un potere esterno
4) Quando si e’ cominciato a parlare di “gender”? Possiamo identificare 4 periodi:
5) 1)Dopo l’89 come forma interna a servizi sociali nelle università statunitensi e in Francia,2)Conferenza di Pechino che internazionalizza il gender in nome di una politica mondiale(cfr.Peters,”Una questione politica”,Cuneo,2014),Con il successivo passaggio nella sfera del diritto,come corretto evolversi delle dinamiche relazionali
6) Per “Gender Studies” si intende una sdifferenza epistemologica tra prospettiva sessuale e genere,una sorta di destrutturazione o desimbolizzazione;l’individuo come in predas ad un nomadismo intimo posseduto dalla logica che gli proviene dall’ambiente e con una ricaduta giuridico sociale una sorta di “omopareità” come liberazione sociale della soggettività.
7) In questo senso il legislatore è investito del compito del raggiungimento del bene comune,perché i modelli non sono piu desunti dalla natura ma dalla storia
8) John Money è il primo che utilizza il termine “gender” ad Harvey come identità sessuale non coincidente con identità personale e conia a sua volta l’espressione “gender role”. Nel 1989 compare anche il saggio “After the ball”,che propone a) di isolare i contrari all’dea di gender,b) di sensibilizzare gli indecisi,c) di mobilitare per una comune battagli sull’identità i “gay friendly”.
9) Alla base vi è una sociologia assolutamente materialista,erede del radicalismo della piu estrema antropologia darwiniana per la quale il comportamento sociale deriva dall’evoluzione biologica,al contrario della sociologia tradizionale che la fa derivare dal comportamento sociale,il sesso non è il genere e su questo binario si collooca la cosiddetta teoria “queer” nata negli anni ’90 in California.
10) Ilo riduzionismo antropologico di Money,che è morto ndel 2006,non si fonda affatto su una vocazione trascendente della “persona” all’amore come garante della sua unità ontologica,ma solo una vocazione sociologica che uccide il senso vero della maternità,mentre l’essere umano esercita la sua funzione nella società in quanto uomo o donna e non sessuato,il gender viceversa riconosce
solo al corpo una funzione mentre il ruolo della soggettività in quanto realtà personale relazionata resta incerto perché il corpo “sessuato” viene visto come un incidente
11) Certamente integra IL CONCETTO DI ESISTENZIALISMO ATEO FRANCESE PER LIBERARE L’UOMO DALLA VOCAZIONE GRATUITA ALL’AMORE CHE GLI è STATA DONATA DALLA NASCITA E IN QUESTO eloquente quanto già affermato da Herbert Marcuse in “Eros e Civiltà”.
12) Certamente l’interpretazione marxista della palingenesi rivoluzionaria costituisce un precedente da non sottovalutare quando si parla di liberazione del soggetto da tutte le frontiere delimitanti l’uomo nei cosiddetti Apparati Ideologici di Stato,come direbbe Louis Althusser. Marx infatti auspica una non sempre correttamente
interpretata seconda fase rivoluzionaria contraddistinta dal motto “Da ciascuno secondo il suo lavoro a ciascuno secondo le sue possibilità”che certamente ambisce a una completa liberazione dell’uomo da tutti i limiti e soprattutto i ruoli financo quello sessuale considerato come un potere costituito ed esterno alla sua libera identità. Le volte che si è tentato di applicare questa utopica seconda fase marxista si è giunti ad aberrazioni inenarrabili perché per realizzarla si è invocato e usato un potere che Marx stesso vuole estinguere ovvero lo stato!La svolta storica sulle diverse teorizzazioni avviene nel 1973 quando la American Psichiatric Association,definisce la realta corporale della l’omosessualità non devianza mentale ma scelta del singolo,ma gia nel 1972 Ann Oaclay aveva definito il gender “non espressione maschile” e di li a poco la “gender transition” andra dall’ordine patriarcale alla parità(“non mi sento donna,so di esserlo”). Contro tale argomentazione si muovono parecchie obiezioni,perché nulla puo limitare la libertà ma il diritto non puo essere ritenuto solo come condizione preliminare della moralità perché esso ha il suo proprio senso e soltanto la sua forza è capace di intervenire motivatamente nella vita etica. Queste obiezioni non escludono pero che lo stato possa essere di fatto “abilitato” a compiere un azione educativa di tipo etixco attraverso i suoi strumenti giuridici che costituiscono infatti i motivi piu significativi per la formazione del carattere e della volontà e in questo ci è di conforto il saggio di Mounier sul carattere..Trattato del carattere.
D’altro canto l’identità contesta dal lato dell’aspetto della scelta sessuale(come riflette la prof.Ales Bello a p.71,del volume “Tutta colpa di Eva”,Castelvecchi,2017,”… ritorna nell’atto della volontà”. Quindi si dà per assodato che il soggetto sia in grado di compierla perché l’identità riappare nonostante la negazione,nel “sono io”,di colui che compie la scelta.
La dignita della persona umana nasce dal rispetto dei valori valutati dalla ragione e dal sentimento con l’espressione delle virtu’ che hanno attributi positivi e negativi;tra i primi va ricordata l’intrelligenza che favorisce la libera conoscenza;la perizia che abilita l’uomo a distinguere tra il bene e il male;e la virtu propriamente intesa che lo ancora al rispetto della propria dignità creaturale.
Ma sono i secondi attributi che risultano negativi nella vita sociale e nel consolidamento dell’uomo persona:la fretta che lo fa agire secondo emotività;la passione che lo fa comportare secondo desideri improvvisi e la vanità che rende assoluti i desideri egoistici e ipostatizza i comportamenti.Le nuove teorie sulla corporeita hanno comunque una ricaduta politica ,ma in essa è la ragione che rende efficace una progettualità e solida una convivenza civile,altrimenti si cadrebbe nel moralismo;la volontarietà,che implica sempre il tu della conoscenza personale dimostra come non abbia fondamento la cosiddetta “opzione fondamentale”,perché attrribuisce valore solo a cio’ che è legittimazione della libertà nella vita privata . In questo senso lo stato democratico non crea la famiglia ma la riconosce come societa naturale;non ha alcuna ideologia da insegnare nella scuola,ma assicura con le proprie struttuure il diritto alla scuola e nel contempo la
liberta di insegnamento;non protegge alcuna religione di stato,ma riconosce liberta religiosa ed organizzazione pubblica di culto a tutte le religioni;
In Europa la ricostruzione dello stato democratico gia dopo la devastante esperienza bellica aveva posto il problema se si dovesse semplicemente tornare a generici principi di liberta e riaffermare i diritti dell’uomo,oppure spingersi oltre…ecco quello “spingersi oltre” puo aiutarci anche oggi di fronte alle sfide che da politiche diventano etiche e colgono le dimensioni assioogiche dell’uomo;ci sono alcuni elementi che dobbiamo considerare in relazione al rapporto tra legge e diritto se vogliamo affrontare le nuove identita non solo secondo dinamiche confessionali o ideologiche. Innanzitutto conciliare i principi di liberta politica e civile coi diritti dell’uomo;superare l’identificazione dell diritto con lo stato,che aveva condotto allo stato etico che era identificato anche con una forma agnostica dello stato stesso;costruire un rapporto tra stato e cittadini né etico,né agnostico,ma portatore di valori autentici,non astrattamente imposti,ma verificati dalla coscienza morale,espressa nella comunita in cui si articola la vita dellasocieta civile,fondata sul valore ontologico della persona.
La societa diventa vera comunita se trae origini non da contratti o da convenzioni,ma dalle profondita stesse della natura umana (S.Tommaso,Eth,19,n.611). L’uomo infatti non è la risultante accidentale di un corpo con un anima,ma non si puo dire neanche che si identifichi con uno spirito,ma egli è un essere unitario,un “unum per se”,che consta,nella sua struttura essenziale di un anima e di un corpo,come di due principi aventi uno nei confronti dell’altro,una funzione complementare da formare una perfetta unita ontologica che è appunto l’uomo. La prospettiva democratica,il “metodo democratico” anche per affrontare le nuove sfide identitarie consente di vivere il fermento socioculturale della vita politica,superando ogni latente integralismo.
Quale antropologia prossima ventura?Ci aiuta in questa analisi la riflessione di Edith Stein e la sua teoria del “duale”; ella indica tre caratteri:1) il SESSO,come complessa struttura dell’essere umano non solo biologico;2)il GENERE,come aspetto biografico,fenomenologico,psiche e spirito,ovvero la SPECIE,ovvero la struttura complessa che esprime l’aspetto propositivo dell’umana natura;il GENDER,come denaturalizzazione della sessualita.
Tuttavia anche la celeberrima espressione di Simon de Beauvoir,”Donna non si nasce si diventa”(da “Il secondo sesso”) considerava il divenire come attributo dell’evoluzione sociale e non gia una mera solipsistica scelta individuale,come fa la Gender Theory(p.70). Quale antropologia?Per Husserl “paradosso dell’essere umano” ed è soggetto ed oggetto della ricerca,con la consapevolezza di non potere assolvere il compito. In un bel saggio intitolato “Una ricerca sullo stato” la Stein ricorda che la questione che concerne il valore dello stato debba essere chiarita conformemente al suo senso ponendosi una domanda basilare:”Spetta allo stato come tale analizzare e approvare un valore?”I valori etici sono personali e si costruiscono attraverso la promozione della persona e lo stato non è in grado di individuare quali atti debbano essere compiuti e quali invece non debbano esserlo
Interessanti sono le teorizzazioni alla base della dottrina del gender da parte del postfemminismo decostruzionista di Judith Butler(“Scambi di genere”),che ripropone in effetti la concezione della de Beauvoir,le differenze dovute a costrizioni sociali,a tradizioni,il “binarismo sessuale”,che risale anche alla concezione di Focault per il quale la regola di una norma è pur sempre uno strumento disciplinare. Oltre all’atto volontario,tuttavia,va registrata la non coerenza tra la sfera biologica e quella psichica:il trauma stesso vissuto dal transessuale è comunque segno della non manipolazione della natura..
La non identificazione tra natura ed essenza aggiunge un tassello fondamentale all’interpretazione fenomenologica(corpo,psiche,spiritio);il maschile e il femminile costituiscono 2 poli che si
realizzano in natura e la Stein si riferisce all’essenza del femminile e alla vocazione personale,la natura come realizzazione del singolo.
Anche quando si verificano disturbi ormonali della differenziazione gonodica,l’essenza non viene mai meno perchè il bipolarismo è indicato come punto di riferimento in biologia,medicina e diritto. La libertà umana,e questo è il centro di tutta la questione!,come libera scelta è da attribuirsi all’attività dello spirito anche in presenza di reazioni psichiche improvvise. I costumi vanno vagliati alla luce delle riflessioni e non già delle reazioni,in questo olttre alla Stein ci aiuta anche la riflessione di Mounier nel “Trattato sul carattere”,secondo criteri universali.
Nell’essenza della persona è già iscritto il maschile e il femminile? Su questo la Stein non offre una risposta effettiva,tuttavia il nucleo della cosiddetta “anima dell’anima”supera tutto(.p.79) perché è il momento dell’eternità e l’interpretazione dell’essenza umana è legato a interpretazioni metafisica della realtà stessa e la Stein ci aiuta a capire che la libertà consiste nel favorire lo sviluppo indicato per ciascuno nel “nucleo” quello che i greci chiamavano “Entelechia”.
Volere attribuire allo stato il diritto di legiferare su comportamenti etici significa ripiombare in una visione antropologica individualistica che pur riconoscendo razionalita intrinseca all’uomo,le attribuisce valore proprio solo se racchiuso nella sua soggettivita. Si concepisce altresi l’esistenza dell’uomo come una monade asociale,capace di concepire la propria identita avulsa da qualsiasi cultura identitaria di appartenenza. Sembra sentire sulla base del monito di Locke che gli uomini sono liberi di natura uguali e indipendenti,la visione roussoiana della famiglia si come societa naturale come “convenzione sociale” perché l’uomo nasce e muore solo (cfr.Contratto Sociale). Ed appartiene solo eccezionalmente alla societa e alla famiglia Potremmo definire tale concezione oggi condotta alle estreme conseguenze “astrazione dell’umano” che costruisce si una condizione di natura universale,ma propria di ciascun individuo,perché l’uomo sarebbe avulso dalla storia collettiva,dalla cultura di appartenenza sociale,trovando solo in se’ cio che definisce e serve alla sua dignita.
E’ la conseguenza dell’invenzione dell’uomo come individuo “prius” rispetto alla societa,che attraverso il metodo logico dimostrativo del razionalismo giunge alla definizione dell’uomo come “autopercezione del se’”. Si attua in tal modo una “decontestualizzazione dell’uomo che non appartiene alla societa per natura ma vi entra a farne parte attraverso un atto volontario come scelta razionale di convenienza propria. E’ il “de profundis” dell’etica democratica perche si teorizza un “SINALLAGMA”come lo definisce Emmanuel Mounier che forma il contenuto del contratto con cui l’uomo entra nella societa superando i corpi intermedi.
Viceversa la relazionalita sociale ricerca naturalmente una “vicinanza solodale” attraverso strutture che sono i corpi intermedi dello stato di interdipendenza tra gli uomini.
In tal senso si costruisce la personalita sociale,mediante la comunanza dilinguaggio,costume,cultura “ethos” che conferisce identita e personalita non racchiusa nell’individuo ma nella sua relazionalita. E’ la “Civitas” il luogo dello sviluppo personale dell’uomo,nella convivenza articolata e strutturata che trasmette “per osmosi” a ogni uomo criteri di giudizio di cui nutrirsi,perché l’”ethos” è un sisema di sedimentazione di regole e di valori in cui una comunita sperimenta la propria esistenza.
I valori non sono ASTRAZIONI RAZIONALI,ma fanno parte dell’essere situati(come direbbe Mounier),attraverso quella mancanza che fa alterita e che non è proprieta esclusiva,in cio si articola la differenza tra persona e personalita.
Il verbo della coesistenza è la “persona” che non si oppone al noi ma al pronome singolare tirannico ed irresponsabile,sattuando viceversa la circolarita di persona e societa.
La realizzazione della natura umana non è originaria condizione ma il fine della societa nelle sue articolazioni,giungendo alla realizzazione dell’uomo mediante condizioni politiche come indica Aristotele nel X dell’Etica Nicomachea.
Prof. Giulio ALFANO – Presidente Istituto “Emmanuel Mounier” – Italia

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    About Giulio Alfano

    Professore di Istituzioni di Filosofia Politica Storia delle dottrine politiche Etica Politica presso la Pontificia Università Lateranense, Giulio Alfano e' Presidente e fondatore dell' Istituto " Emmanuel Mounier- Italia". Commendatore dell' Ordine Equestre del S. Sepolcro di Gerusalemme. Fondatore e Presidente Onorario dell'Associazione Nazionale dei Democratici Cristiani,collabora con la Bowling Green University (Ohio - USA)

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