IL RITORNO DELLA POLITICA ALLA SUA DIMENSIONE IDEALE
L’economia da sola non può servire l’uomo riconoscendogli una dignità superiore come “persona” al suo essere produttore di beni o di servizi, o peggio ancora
a consumatore passivo degli stessi, perché essa guarda di ogni cosa solo l’aspetto economico.
Solo lo Stato, quale incarnazione del Contratto Sociale, che fanno i cittadini di un determinato territorio, può porre la persona umana al di sopra
dell’economia e dunque delle normali logiche di profitto.
Per fare ciò la politica deve tornare a dominare l’economia. Al giorno d’oggi vediamo l’economia dominare la politica.
Questa è una conseguenza della morte delle ideologie che c’è stata nel XX secolo.
La politica, senza ideologia, diventa un navigare a vista, perché perde sia la lungimiranza, perché sono le prossime elezioni il suo orizzonte temporale, sia
la capacità di progettare. Insomma, l’amministratore medio è molto simile al famoso ragioniere di cui parlava Giannini dell’Uomo Qualunque…
Non esisteranno più statisti degni di questo nome, perché “uno statista guarda alla prossima generazione, un politico alle prossime elezioni”, come diceva
Alcide De Gasperi…
Guardando al caso italiano, notiamo come il fiorire dei “comitati d’affari”, a partire dagli enti locali, sia l’effetto della perdita della dimensione ideale
della politica e sostanzialmente i suoi addetti sono ormai persone che non credono più in niente, dunque, facilmente corruttibili e non solo con il denaro,
come fatti di cronaca ci hanno dimostrato negli scorsi anni.
In un simile contesto, come dice l’economista Loretta Napoleoni, si è affermata dalla caduta del muro di Berlino in poi un’Economia Canaglia, i cui attori si
concentrano in quel mondo finanziario transnazionale che fa delle sue spericolate speculazioni borsistiche la sua ragione d’essere.
Se oggi viviamo una crisi da cui non si sa come né quando riusciremo ad uscire, paghiamo il prezzo delle loro speculazioni e della loro volontà di avere una
globalizzazione senza regole.
La Politica può mettere queste regole solo tornando alla sua dimensione ideale, perché solo progettando il futuro essa può dargli una forma che l’economia e
il semplice mercato non saprebbero mai dargli, pure perché Adam Smith diceva una grossa cavolata: la Mano Invisibile non esiste!
L’economia e il mercato se lasciati operare da soli creano nei singoli Stati forti disparità di reddito tra una minoranza sempre più piccola e ultraricca e
la restante parte della popolazione sempre più numerosa e povera.
Solo la Politica, intervenendo attraverso lo Stato, può correggere tale stortura.
Però, lo Stato da solo non basta più, data la complessità delle attuali società umane.
Ci vuole anche il Terzo Settore, un pò come dice Papa Benedetto XVI nella sua Enciclica CARITAS IN VERITATE.
Vincenzo Pisano
http://omsep.wordpress.com
Il ritorno alle ideologie deve essere meditato, al fine di evitare gli errori e gli orrori del passato. Abbiamo capito ormai, in quest’epoca bastarda, che l’uomo senza ideali sprofonda nel più volgare materialismo. Quando poi ciò diventa la cifra delle classi dirigenti, interi Stati, intere Nazioni si avviano a un doloroso declino.
Lo stesso Bene Comune deve essere perseguito nel rispetto della persona umana, per evitare che l’ideologia diventi la scusa per compiere nuove atrocità.
Insomma, deve essere meditato questo ritorno alle ideologie, per smettere di navigare a vista e per iniziare a progettare di nuovo seriamente il futuro.
Le ottiche di breve periodo ci danneggiano, ma quelle di lungo periodo ci spaventano, perché allorquando sono state fatte si sono dimostrate come il frutto di ideologie che hanno provocato milioni di vittime. Eppure, non possiamo permetterci di navigare a vista, pena il rischio di sprofondare comunque.
Ci vuole un Nuovo Umanesimo, che ci eviti gli errori della sinistra hegeliana e le tentazioni nazionaliste, ma il pericolo peggiore è la scorciatoia teocratica, verso cui attualmente si scivola nei paesi islamici.
Tutto possiamo permetterci, eccetto una società che smetta di essere laica. Se così fosse, la persona umana sarebbe ancora una volta in pericolo come sotto le peggiori dittature e totalitarismi del XX secolo.
Concordo perfettamente e penso che l’impegno personalistico sia sempre il migliore antidoto ad ogni autoritarismo,Giulio ALFANO